Sabato 24 e Domenica 25 Settembre 2016 | repliche alle ore 18.00 e alle ore 21.00
ex Ospedale degli Innocenti (dei Bastardini) – Via D’Azeglio, 41 – Bologna
Il pubblico è atteso in Via D’Azeglio, 45
Sette paia di scarpe ho consumate…
L’idea del viaggio, della perseveranza, degli obiettivi che “valgono la pena”, ma anche l’atmosfera rarefatta però con rimandi profondi delle fiabe… molte cose sono contenute in questo riferimento, e molte sono le suggestioni che hanno incantato i teatranti della Rete Teatri Soldiali, motivandoli a una nuova e inedita “fatica”, quella della creazione collettiva di una “cosa-che-non-c’è”: un unico “spettacolo” che vede in scena decine di attori e alcuni musici, in un filo narrativo che si dipana attraverso nove diverse stazioni, teso tra la realtà e il sogno della realtà, in una esaltazione del ruolo sociale del teatro, probabilmente frainteso o in parte perduto, nel contemporaneo, “… il cui fine, agli inizi come ora, è stato sempre ed è di porgere, diciamo, uno specchio alla natura; di mostrare alla virtù il suo volto, al vizio la sua immagine, e all’epoca stessa, alla sostanza del tempo, la loro forma e impronta.” (W. Shakespeare, Amleto, atto III, scena II).
Le scarpe sono quelle del “cammina, cammina…” di fiabe che alludono ai lontani versi carducciani, consumate in viaggi d’iniziazione, in avventure con donatori magici e orridi mostri guardiani, in prove straordinarie… le scarpe sono quelle, sempre fuori misura, quando pure ci sono, dei migranti… le scarpe sono babbucce, infradito, scarpine di vetro, zoccoli, stivali dalle sette leghe, scarponi di soldati… le scarpe sono quelle in mucchi nei lager nazisti… sono quelle dei primi passi conservate nei cassetti… le scarpe dicono di noi, dei nostri cammini, faticosi o lievi, controvento, col vento in poppa, dritti o storti, delle nostre mete, reali o immaginate, dei nostri sogni, delle nostre ricerche, delle soste, delle nostre tenaci resistenze…
Queste ed altre suggestioni alimentano “Sette paia di scarpe ho consumate…”, azione teatrale plurale, per pubblico itinerante: un’idea insolita, preziosa e rara, che ha visto la prima presentazione ad Imola (festival DDT) lo scorso maggio, e si presenta a Bologna con varianti in dialogo con nuovi spazi, che in realtà sono spazi antichi (i Bastardini), che immediatamente emanano altre suggestioni…
Voci di bimbi, deposti prima nella ruota, poi affidati a madri poverissime che li allattavano per pochi mesi, cantando rustiche ninne-nanne o canti popolari, preparandosi a lasciarli, con la speranza che trovassero poi una buona famiglia. Furono forse scarpine di lana, o scarpe grosse di servette montanare, scarpe da collegiali per chi rimaneva, tutti comunque accolti da una comunità che, finché ce n’è stato bisogno, ha raccolto i soldi per i suoi bastardini…
A realizzarla sono 12 diversi gruppi teatrali e un gruppo musicale appartenenti alla Rete dei Teatri Solidali della Città Metropolitana di Bologna (www.teatrisolidali.it): in un unico impianto drammaturgico, ma in una successione di performance, si mostrano le diverse poetiche, le differenti pratiche e regie di gruppi accomunati dal lavoro teatrale sui temi delle differenze, dell’inclusione e del disagio sociale. L’azione si sviluppa in un itinerario tra diverse stazioni teatrali che il pubblico segue, accompagnato da attori e musici, partendo da alcuni spazi sotto il portico sulla Via D’Azeglio, per poi entrare dentro il complesso detto “dei Bastardini”, in un piccolo viaggio in vari ambienti e nel cortile, al piano terra.
INGRESSO a INVITO, è necessario confermare la propria presenza inviando una mail a: extravagantis.teatrointegrato@gmail.com
Massimo di 50 persone a replica
Le rappresentazioni sono confermate anche in caso di pioggia
Info:
Cell.: 3392294412 |Email: extravagantis.teatrointegrato@gmail.com