Sette paia di scarpe ho consumate…

7° Edizone DDT (Diversi Dirompenti Teatri) – 14 e 15 maggio 2016, IMOLA

Un progetto della rete Teatri Solidali della Città metropolitana di Bologna.LOCANDINA Teatri Solidali

DDT è un progetto dell’Ass. ExtraVagantis, con la direzione artistica di Marina Mazzolani; è all’interno del programma di Oltre la Siepe. DDT del 2016 è totalmente dedicato alla realizzazione di un progetto della rete Teatri Solidali della Città metropolitana di Bologna, che vede ad Imola il suo debutto nelle giornate di sabato 14 e domenica 15 Maggio e a Bologna, il 24 e 25 Settembre, una replica con specifiche varianti, all’ex Ospedale degli Innocenti (il  Bastardini), in via D’ Azeglio.

Programma della due giorni

Sabato 14 maggio 2016 | dalle ore 9.30 alle ore 19,00
WORKSHOP TEATRALE
Rivolto ad operatori teatrali e socio-sanitari, educatori, docenti, studenti universitari, aderenti ad associazioni di promozione sociale e di volontariato del territorio e a tutte le persone interessate.

Minimo 8, massimo 30 partecipanti
Adesione entro sabato 30 aprile
Info e adesioni: Cell.: 3392294412
Email: marinamazzolani@gmail.com

Workshop teorico-pratico, condotto da Riccardo Paccosi (Amorevole Compagnia Pneumatica), Marina Mazzolani e Adriano Dallea (ExtraVagantis), Mariagrazia Bazzicalupo (Magnifico Teatrino Errante), Guido Sodo (Medinsud), Nicola Bonazzi (Teatro dell’Argine), Mavi Gianni (Zoè Teatri); occasione di accostamento a metodologie, poetiche, percorsi di lavoro della Rete dei Teatri Solidali della Città Metropolitana di Bologna, esperienze teatrali accomunate dalla ricerca sui linguaggi del teatro, dalla sperimentazione delle valenze del teatro in laboratorio e delle ricadute della pratica teatrale sulle persone e sulla comunità.

Il workshop intende mostrare:
a) come il teatro possa fornire strumenti per la relazione, anche in situazioni di disagio, come possa diventare occasione di espressione di temi ed emozioni che altrimenti potrebbero risultare inesprimibili, come nel teatro ci si possa riconoscere nella natura comune e nella diversità risultante dall’irripetibile unicità degli esseri umani, come nel teatro si possa giocare “per finta” la vita vera;
b) la vivacità artistica in termini di innovazione, di sperimentazione sui linguaggi, di un teatro che diventa incontro, esperienza umana collettiva, e, pur scontando pregiudizi e
spesso lontano dal pubblico degli abbonati, in realtà pienamente recupera ed esalta il valore e il ruolo sociale stesso del teatro “… il cui fine, agli inizi come ora, è stato sempre ed è di porgere, diciamo, uno specchio alla natura; di mostrare alla virtù il suo volto, al vizio la sua immagine, e all’epoca stessa, alla sostanza del tempo, la loro forma e impronta.” (W. Shakespeare, Amleto, atto III, scena II).

Domenica 15 maggio 2016 | Ore 16.00 – 18.00 – 20.00
SETTE PAIA DI SCARPE HO CONSUMATE…Atto unico (in molte azioni)
Piazzale Giovanni dalle Bande Nere, 14 (itinerario in 4 diversi edifici)

con la partecipazione di:
Amorevole Compagnia Pneumatica, ExtraVagantis Fortemente, Gruppo di Lettura San Vitale, Gruppo Elettrogeno, Il Campanile dei ragazzi, Magnifico Teatrino Errante, Medinsud, Teatro delle Temperie,Teatro del Pratello, Tra un atto e l’altro, Zoè Teatri
e il supporto organizzativo del Teatro dell’Argine
INGRESSO LIBERO
Le rappresentazioni sono confermate anche in caso di pioggia
Prenotazione obbligatoria: massimo di 50 persone a replica
Info e prenotazioni: Cell.: 3392294412, Email: extravagantis.teatrointegrato@gmail.com

SETTE PAIA DI SCARPE HO CONSUMATE…
Le scarpe sono quelle del “cammina, cammina…” di fiabe che alludono ai lontani versi carducciani, consumate in viaggi d’iniziazione, in avventure con donatori magici e orridi mostri guardiani, in prove straordinarie… le scarpe sono quelle, sempre fuori misura, quando pure ci sono, dei migranti… le scarpe sono babbucce, infradito, scarpine di vetro, zoccoli, stivali dalle sette leghe, scarponi di soldati… le scarpe sono quelle in mucchi nei lager nazisti… sono quelle dei primi passi conservate nei cassetti… le scarpe dicono di noi, dei nostri cammini, faticosi o lievi, controvento, col vento in poppa, dritti o storti, delle nostre mete, reali o immaginate, dei nostri sogni, delle nostre ricerche, delle soste, delle nostre tenaci resistenze… Queste ed altre suggestioni alimentano “Sette paia di scarpe ho consumate…”, azione teatrale plurale, per pubblico itinerante. A realizzarla sono 11 diversi gruppi teatrali e un gruppo musicale appartenenti alla Rete dei Teatri Solidali della Città Metropolitana di Bologna (www.teatrisolidali.it): in un unico impianto drammaturgico, ma in una successione di performance, si mostrano le diverse poetiche, le differenti pratiche e regie di gruppi accomunati dal lavoro teatrale sui temi delle differenze, dell’inclusione e del disagio sociale. L’azione si sviluppa in un itinerario tra diverse stazioni teatrali, al chiuso e all’aperto, che il pubblico segue, accompagnato da attori e musici.

Info
EXTRAVAGANTIS
Sede organizzativa: Via Zaccherini, 15 – 40026 IMOLA (BO) – Tel. 3392294412 – 3333765632 Fax 0542684825
Email: extravagantis.teatrointegrato@gmail.com – www.facebook.com/pages/EXTRAVAGANTIS

rete Teatri Solidali
paginaFacebook Teatri Soliodali: https://www.facebook.com/Teatrisolidali
Sito: www.teatrisolidali.it

L’incanto verso – laboratorio di teatro

Nell’ambito del progetto l’Arte della trasformazione 2015/16

Incontro preliminare giovedì 26 novembre ore 20.40
Palestra Istituto F. Cavazza di Bologna – Via dell’Oro, 3

[…] e alla luce di un tempo che inizia
la luce di chi è ciò che non sa.

Pier Paolo Pasolini.
(Il canto popolare, Meridiana, Milano 1954)

L'incanto verso - laboratorio di teatro nell'ambito del progetto l'Arte della trasformazione 2015/16

*elaborazione grafica a cura di Daniela Silvi

L’incanto verso – laboratorio di teatro rivolto a persone non vedenti, ipovedenti e vedenti
Il contesto del laboratorio può diventare un luogo in cui esplorare e ridefinire fenomeni di trasformazione legati alla propria corporeità, alle relazioni, all’identità artistica, attraverso l’apprendimento del linguaggio performativo, verso l’incanto di un cambiamento.

Il percorso si pone l’obiettivo di introdurre alla pratica teatrale mediante allenamento fisico e vocale, improvvisazione, elaborazione dei materiali teatrali proposti.
L’incanto verso, nuova edizione del laboratorio, rappresenta per noi un’occasione di incontro con i linguaggi personali dei partecipanti, fiduciosi che possano contribuire ad arricchire e mutare la ricerca teatrale che impegna Gruppo Elettrogeno in questo momento.

Il percorso si sviluppa attraverso la ricerca di una possibile estetica non visiva, che la compagnia porta avanti dal 2008 insieme agli attori di Orbitateatro, formazione artistica costituita nel 2011 da alcuni partecipanti ai laboratori de l’Arte della trasformazione, progetto di formazione e produzione di spettacoli.

Incontro preliminare giovedì 26 novembre ore 20.40
Gli incontri si svolgeranno ogni giovedì sera dalle ore 20.30 alle 23.00
presso la  palestra dell’Istituto F. Cavazza in via dell’Oro 3 – Bologna.

In collaborazione con
0GK, Associazione internazionale per la promozione sociale dell’arte,
Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti, Sezione provinciale di Bologna,
Istituto dei ciechi Francesco Cavazza di Bologna. 

Il progetto “l’Arte della trasformazione” 2015-16 è dedicato al professor Maurizio Giuffredi

Info e iscrizioni:
E’ preferibile inviare una mail o telefonare per confermare la propria presenza all’incontro preliminare o, nell’impossibilità di essere presenti, di esprimere l’interesse a partecipare al percorso.

artedellatrasformazione@gmail.com | gruppoelettrogeno.org
+39 344 0472609 – +39 345 0698252

Questa non è una primavera tranquilla

Primo studio di Gruppo Elettrogeno – Orbitateatro

Lunedì 22 Giugno | ore 21.00
Chiostro del Carracci
San Michele in Bosco, via Pupilli 1 – Bologna
(complesso Rizzoli entrata dalla portineria ospedaliera)

Evento ospitato alla 5° edizione del Festival In & Out-La cultura in Condominio
Teatro e arti performative in luoghi insoliti –
Cibarsi corpo e mente

Questa non è una primavera tranquilla banner GET

Composizione grafica di Roberto Ruager

Questa non è una primavera tranquilla | primo studio, realizzato quest’anno per il Festival In & Out – La Cultura in Condominio, è liberamente ispirato a Porcile di Pier Paolo Pasolini.
L’opera di Pasolini è stata il varco che ci ha permesso di entrare in un  luogo dove molti di noi non sarebbero probabilmente mai entrati: lo abbiamo fatto banchettando nell’occasione di un compleanno, oscillando la testa tra negazione e affermazione, con senso di inadeguatezza, e il peso di alcuni passaggi della storia che ci appartengono, o almeno così dovrebbe essere. Con ingenuo sollazzo, con un sottile desiderio di misurare le nostre esistenze con quella di Julian, ubbidiente e disubbidiente; ricalcando il nostro vissuto, la nostra scrittura su alcuni dei personaggi dell’opera, commestibili e non commestibili.
Se fossimo sazi e appagati, senza alcuna tensione legata al retrogusto del dubbio, saremmo pronti per il menù completo, e non ci troveremmo a presentare un primo studio ispirato all’opera di Pasolini. Il cibo delle volte riempie solo temporaneamente, confortandoci nelle parti molli, e regalandoci nuove energie; ma non possiamo escludere il generarsi di una rivolta del cibo che, qualora avesse luogo, ci imporrebbe un necessario rovesciamento di prospettive rispetto al nostro pasto convenzionale. Che sia anche l’inizio di una rivolta dell’intima natura?
Ciò che ha attratto la nostra attenzione non risiede unicamente nel testo teatrale Porcile, ma anche in buona parte nella radice delle predisposizioni di ognuno degli attori verso il cibo, inteso come strumento di evocazione per eventi che hanno imposto una mutazione al corso delle nostre vite. Il cibo testimone fedele della paura che divora il desiderio, o del desiderio che divora il coraggio, il cibo che ci vuole vulnerabili di fronte a un rito in cui esso stesso è protagonista (rito che noi umani condividiamo con gli altri animali).
Protagonisti di Questa non è una primavera tranquilla sono gli attori, ipovedenti, vedenti e non vedenti di Orbitateatro, formazione artistica costituitasi nel 2011 nell’ambito del progetto l’Arte della trasformazione, curato da Gruppo Elettrogeno, in collaborazione con l’Associazione per la promozione sociale dell’arte 0GK, l’Istituto dei ciechi F. Cavazza di Bologna, l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti Sezione provinciale di Bologna.

Per maggiori info sullo spettacolo
Gruppo Elettrogeno: info@gruppoelettrogeno.org | www.gruppoelettrogeno.org

Festival In & Out-La cultura in Condominio | 5° edizione 13 giugno – 4 luglio 2015
Scarica il programma completo del Festival [.pdf]
Maggiori info sulla serata: www.laculturaincondominio.blogspot.it |  teatrodeimignoli@alice.it

IPOTETICAƐ – ricerca per ALTRI movimenti

laboratori di teatro e danza 2015
15 MARZO26 APRILE 10 MAGGIO – 7 GIUGNO

TPO, Via Casarini 17/5 – Bologna

BANNER Ipotetica Aprile

I P O T E T I C A Ɛ esiste solo nel rovesciamento delle prospettive fisiche, mentali, sociali in cui ci muoviamo quotidianamente. Per accedervi è necessario abbandonare la percezione comune del corpo, del linguaggio e della parola.

Ipotetica Ɛ prende forma dalla necessità di un’ipotesi di lavoro comune tra alcune realtà che da anni lavorano con danzatori e attori con diverse predisposizioni fisiche e sensoriali: Anna Albertarelli con Vi-Kap, Gruppo Elettrogeno, Alessandro Bedosti e il Tpo. L’idea è quella di aprire uno spazio di scambio capace di rileggere il linguaggio performativo di riferimento e trasformare alcune consuetudini della pratica della danza, del teatro e della formazione.

Ipotetica Ɛ è un progetto indipendente .

CONTESTI DI INTERAZIONE SOCIALE
Laboratori di danza e teatro – Esperienze a confronto

Tre laboratori consecutivi rivolti a danzatori, attori professionisti, operatori del settore, diversamente abili, insegnanti di sostegno, educatori e insegnanti di danza. I laboratori si svolgeranno grazie alla collaborazione della Palestra Popolare Tpo.

h. 10 – 12,30: CORPO POETICO – Laboratorio a cura di Anna Albertarelli
Analisi di un Modus Operandi tra corpo, disabilità e aspetto performativo. Analizzeremo i limiti fisici per alcuni, psicologici per altri ri-definendo il senso creativo che ne deriva e cercando zone limite in cui operare artisticamente.

PAUSA PRANZO 12,30

h.13-15,30: IPOTESI STRUTTURATA DI UN CORTOCIRCUITO
Laboratorio di teatro a cura di Martina Palmieri – Gruppo Elettrogeno
Quando le consuetudini della pratica teatrale entrano in contatto con un attore re-agente, con diverse predisposizioni sensoriali, si innesca una sorta di cortocircuito che, se dapprima conduce ad un momentaneo smarrimento, un istante dopo si fa silenzio, auspicabile non solo per affrontare efficacemente ogni blackout, ma soprattutto per lasciare che trovino luce o spazio altre condizioni di ricerca intorno agli inediti significati dell’azione teatrale, in contesto laboratoriale ma non solo.
Questa metafora elettrica esprime il campo di interesse che muove il lavoro di Gruppo Elettrogeno – Orbitateatro nell’ambito del percorso teatrale l’Arte della trasformazione, avviato nel 2008 e rivolto ad attori non vedenti, ipovedenti e vedenti.

h. 15,30-17,30: HO SCELTO IL NULLA – Laboratorio a cura di Alessandro Bedosti
“Si sale sulla scena per scomparire”. C. Guidi

Un avvicinamento all’idea di danza come diminuzione, resa, caduta. Si tratta di sostare in un silenzio fiducioso, di fare spazio, di offrire il proprio corpo a ciò che forse non arriverà. Si tratta di attendere, di essere visitati, di stare nello stupore.

Quota d’iscrizione prevista: 15 euro per ogni laboratorio – 40 per tutta la giornata
Per iscrizioni e informazioni: 3478930493 – anna.albertarelli@gmail.com

Vi-Kap
http://www.staminassociation.com/vikap.php

GRUPPO ELETTROGENO TEATRO
www.gruppoelettrogeno.org
elettrogeno.gruppo@gmail.com | info@gruppoelettrogeno.org

TPO
www.tpo.bo.it
tpo@mail.com

POLISPORTIVA TPO
http://polisportiva.tpo.bo.it/

L’ISOLA IN-CANTATA RELOAD

Concerto spettacolo di Gruppo Elettrogeno
progetto I Fiori Blu: musicateatro – seconda edizione

MERCOLEDÌ 15 APRILE 2015 | ore 21.00
Sala Candilejas
Via Genuzio Bentini, 20 – Bologna
Ingresso libero fino a esaurimento posti

Evento ospitato alla seconda edizione di Fuori e Dentro, un altro sguardo sul carcere che si svolgerà a Bologna dal 15 al 29 Aprile 2015

L’isola in-cantata • temporali coincidenze. 11 Novembre 2014
Foto di Roberto Ruager

… e noi tutti ritroviamo noi stessi quando nessuno era ormai più se stesso. Tutto in un unico viaggio…

Queste parole di Gonzalo ne La Tempesta di Shakespeare, esprimono meglio di qualsiasi altra dichiarazione il principio ispiratore del progetto de I Fiori Blu: musicateatro seconda edizione, che ha reso possibile la realizzazione del concerto spettacolo l’Isola in-cantata, temporali coincidenze.
Avviato nel mese di aprile 2014, il percorso di formazione musicale e teatrale (ospitato nei locali di Villa Pini, messi a disposizione dal Comune di Bologna grazie al sostegno del Settore Sistema culturale e Università), si è rivolto a cittadini che dallo stato di detenzione o dalla libertà accedono alle Misure Alternative alla Detenzione, nonché (novità importante di questa seconda edizione) agli operatori di vari enti/servizi e associazioni che per le loro competenze collaborano nelle varie fasi dell’Esecuzione Penale esterna ed interna. Oltre a due percorsi laboratoriali di musica e teatro, hanno fatto parte del progetto anche tre stage intensivi con la cantautrice Etta Scollo, con il coro delle Mondine di Bentivoglio, ospiti speciali all’evento conclusivo del progetto e con il musicista Paolo Fresu, la presidente della Fondazione Fabrizio De Andrè, Dori Ghezzi e il musicista Cristiano De Andrè.
Esito del doppio percorso è lo spettacolo l’Isola in-cantata, liberamente ispirato a La Tempesta di William Shakespeare, che ha debuttato lo scorso novembre 2014 sul palco del Teatro Arena del Sole di Bologna.
L’identità negata (tradita, rubata), i legami d’amore, il controllo sul tempo e sull’ambiente sono i temi intercettati dai flussi creativi che hanno attraversato i laboratori, e questi temi non potevano trovare contenitore migliore dell’opera di Shakespeare al cui interno, nell’ordito di personaggi e riferimenti, si collocano in forma di monologhi, canzoni, azioni sceniche collettive e musiche.
I partecipanti al percorso teatrale hanno intrecciato le parole dei naufraghi dell’isola alle loro, l’hanno fatto senza pregiudizi, generando contraddizioni, con rispettosa irriverenza. Hanno preso posizione coincidendo inesorabilmente con queste nuove esistenze, hanno colto l’occasione per dire ciò che i personaggi non hanno espresso, hanno indagato ciò che poteva essere ricomposto, secondo la loro personale esperienza del presente.
Epifanie di generi riconoscibili e talvolta popolari, si compenetrano in una forma spettacolo che risulta inedita, perché distillata (più che costruita) da ogni sorta di materiale testuale, acustico, visivo, introdotto e quindi elaborato tra le mura dei laboratori.
L’organico musicale spazia dal violino barocco al sintetizzatore, a comuni oggetti di uso quotidiano, il repertorio da Monteverdi a Fabrizio De Andrè, a composizioni originali dei partecipanti, seguiti in questo loro percorso da un variegato gruppo di musicisti e musicologi della realtà bolognese. Su tutto ciò, in occasione del debutto, ha vegliato benevola la tromba di Paolo Fresu, punto di riferimento di tutto il progetto, la cui presenza sul palco in occasione del debutto ha espresso un valore anche formativo sui partecipanti.
Così come la presenza e collaborazione con Etta Scollo, emblematica di un’artista musicalmente vorace, che non ha mai amato sostare più di tanto su di un singolo genere musicale.

La cantautrice siciliana Etta Scollo parteciperà al concerto spettacolo, l’Isola in-cantata Reload.

A cura dell’Associazione di promozione sociale Gruppo Elettrogeno, in collaborazione con U.E.P.E. Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Bologna – D.A.P. – Ministero della Giustizia,
L’Isola in-cantata, una produzione realizzata grazie a:
Casa Circondariale di Bologna, CEFAL Emilia-Romagna,
con il contributo della Regione Emilia-Romagna, Provincia di Bologna (ora Città metropolitana di Bologna), Istituzione G.F. Minguzzi, rete “Teatri Solidali”, con il patrocinio del Comune di Bologna e con la collaborazione di Teatro Arena del Sole di Bologna – ERT, Emilia Romagna Teatro Fondazione.

Dedicato a Vale Valentine

More info:
Consulta il programma completo di Fuori e Dentro, un altro sguardo sul carcere
Scarica la locandina della manifestazione culturale [.pdf ]
Scarica il booklet [.pdf ]

L’iniziativa è realizzata dalla rete del progetto Fuori e Dentro, composta da: 
Le Organizzazioni di Volontariato promotrici: Albero di Cirene | Arci Solidarietà Corticella | Avoc | Centro servizi “Villa Tamba” | Il Poggeschi per il carcere | S.O.S. Donna – Una linea telefonica contro la violenza | U.V.a. P.Ass.A. | Unione Volontari al Pratello Associazione d’Aiuto
I partner: Ausilio cultura | Bandiera Gialla | Chiusi Fuori |  Comune di Bologna – Istituzione per inclusione sociale e l’integrazione sociale e comunitaria Don Paolo Serra Zanetti | Conferenza Regionale Volontariato e Giustizia ER | Fondazione Uniti per Crescere Insieme | Città Metropolitana di Bologna | U.E.P.E. Ufficio Esecuzione Penale Esterna (Bologna e Ferrara)

“FUORI E DENTRO. UN ALTRO SGUARDO SUL CARCERE” è realizzato insieme a VOLABO nell’ambito del progetto Fuori e Dentro. Giustizia riparativa e pena utile
Coordinamento: Area Progettazione VOLABO – Simona Boreri | simona.boreri@volabo.it

VOLABO è il Centro Servizi per il Volontariato (togliere della provincia) di Bologna e ha l’obiettivo di promuovere localmente l’azione volontaria e la cultura della solidarietà offrendo gratuitamente servizi per lo sviluppo, la progettazione e la promozione delle iniziative delle organizzazioni di volontariato iscritte e non iscritte al registro provinciale. C.F. 91223750372 | Affidato ad A.S.Vo. Associazione per lo Sviluppo del Volontariato (Delibera COGE del 04/04/2003) | Via Scipione Dal Ferro 4 | 40138 Bologna | tel. 051.340328 |info@volabo.it | www.volabo.it
Ufficio stampa: 
Violetta Cantori | comunicazione@volabo.it | 345.5507984

Con il patrocinio di Istituzione per l’inclusione sociale e comunitaria Don Paolo Serra Zanetti del Comune di Bologna, Conferenza Regionale Emilia Romagna Volontariato e Giustizia e in collaborazione con città Metropolitana di Bologna.

“…Che occhi strani…sembrano i miei!…”

Laboratorio di teatro
nell’ambito del progetto l’Arte della trasformazione 2015

Incontro preliminare gratuito giovedì 12 marzo | ore 20.40
presso la palestra dell’Istituto F. Cavazza in via dell’Oro 3 – Bologna.

Il laboratorio continua ad essere per noi un’occasione d’incontro per confrontarci con nuovi modi di vedere, per trasformare e sviluppare l’esperienza maturata in questi anni.
Indagare il rapporto tra l’attore e il personaggio sarà uno degli elementi su cui si soffermerà gran parte del lavoro proposto, alla ricerca di un inedito equilibrio tra messa a fuoco e profondità di campo. Far emergere l’identità artistica di ognuno dei partecipanti è l’impronta che caratterizza il lavoro di Gruppo elettrogeno anche per questa nuova edizione del percorso.
Dal 2008 Gruppo Elettrogeno cura il progetto l’Arte della trasformazione – il teatro o della mutazione dello sguardo, produzione di spettacoli e laboratori di teatro rivolti a persone vedenti, ipovedenti e non vedenti. In collaborazione con: 0GK, Associazione internazionale per la promozione sociale dell’arte, Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti, Sezione provinciale di Bologna, Istituto dei ciechi Francesco Cavazza di Bologna. Nel 2011 nasce la compagnia Orbitateatro, costituita da alcuni partecipanti che negli anni hanno attraversato i percorsi di teatro.
Destinatari: tutti coloro interessati al percorso, anche senza esperienze specifiche in ambito teatrale: giovani, adulti, persone ipovedenti, non vedenti e vedenti.
Incontro preliminare gratuito giovedì 12 marzo, ore 20.40
Le iscrizioni rimarranno aperte fino al 31 marzo

Gli incontri si svolgeranno da marzo a maggio 2015
Ogni giovedì sera dalle 20.40 alle  23.00
presso la palestra dell’Istituto F. Cavazza
in via dell’Oro 3 – Bologna.

Il progetto “l’Arte della trasformazione” 2015 è dedicato al professor Maurizio Giuffredi

info e contatti:
artedellatrasformazione@gmail.com | www.gruppoelettrogeno.org

Titolo tratto da: Pier Paolo Pasolini, Porcile, Milano, Garzanti,1999. IV episodio.

IPOTETICAƐ – ricerca per ALTRI movimenti

laboratori di teatro e danza 2015
15 MARZO – 26 APRILE 10 MAGGIO – 7 GIUGNO

TPO, Via Casarini 17/5 – Bologna

IPOTETICAƐ – ricerca per ALTRI movimenti

I P O T E T I C A Ɛ esiste solo nel rovesciamento delle prospettive fisiche, mentali, sociali in cui ci muoviamo quotidianamente. Per accedervi è necessario abbandonare la percezione comune del corpo, del linguaggio e della parola.

Ipotetica Ɛ prende forma dalla necessità di un’ipotesi di lavoro comune tra alcune realtà che da anni lavorano con danzatori e attori con diverse predisposizioni fisiche e sensoriali: Anna Albertarelli con Vi-Kap, Gruppo Elettrogeno, Alessandro Bedosti e il Tpo. L’idea è quella di aprire uno spazio di scambio capace di rileggere il linguaggio performativo di riferimento e trasformare alcune consuetudini della pratica della danza, del teatro e della formazione.

Ipotetica Ɛ è un progetto indipendente .

CONTESTI DI INTERAZIONE SOCIALE
Laboratori di danza e teatro – Esperienze a confronto

Tre laboratori consecutivi rivolti a danzatori, attori professionisti, operatori del settore, diversamente abili, insegnanti di sostegno, educatori e insegnanti di danza. I laboratori si svolgeranno grazie alla collaborazione della Palestra Popolare Tpo.

h. 10 – 12,30: CORPO POETICO – Laboratorio a cura di Anna Albertarelli
Analisi di un Modus Operandi tra corpo, disabilità e aspetto performativo. Analizzeremo i limiti fisici per alcuni, psicologici per altri ri-definendo il senso creativo che ne deriva e cercando zone limite in cui operare artisticamente.

PAUSA PRANZO 12,30

h.13-15,30: IPOTESI STRUTTURATA DI UN CORTOCIRCUITO
Laboratorio di teatro a cura di Martina Palmieri – Gruppo Elettrogeno
Quando le consuetudini della pratica teatrale entrano in contatto con un attore re-agente, con diverse predisposizioni sensoriali, si innesca una sorta di cortocircuito che, se dapprima conduce ad un momentaneo smarrimento, un istante dopo si fa silenzio, auspicabile non solo per affrontare efficacemente ogni blackout, ma soprattutto per lasciare che trovino luce o spazio altre condizioni di ricerca intorno agli inediti significati dell’azione teatrale, in contesto laboratoriale ma non solo.
Questa metafora elettrica esprime il campo di interesse che muove il lavoro di Gruppo Elettrogeno – Orbitateatro nell’ambito del percorso teatrale l’Arte della trasformazione, avviato nel 2008 e rivolto ad attori non vedenti, ipovedenti e vedenti.

h. 15,30-17,30: HO SCELTO IL NULLA – Laboratorio a cura di Alessandro Bedosti
“Si sale sulla scena per scomparire”. C. Guidi

Un avvicinamento all’idea di danza come diminuzione, resa, caduta. Si tratta di sostare in un silenzio fiducioso, di fare spazio, di offrire il proprio corpo a ciò che forse non arriverà. Si tratta di attendere, di essere visitati, di stare nello stupore.

Quota d’iscrizione prevista: 15 euro per ogni laboratorio – 40 per tutta la giornata
Per iscrizioni e informazioni: 3478930493 – anna.albertarelli@gmail.com

Vi-Kap
http://www.staminassociation.com/vikap.php

GRUPPO ELETTROGENO TEATRO
www.gruppoelettrogeno.org
elettrogeno.gruppo@gmail.com | info@gruppoelettrogeno.org

TPO
www.tpo.bo.it
tpo@mail.com

POLISPORTIVA TPO
http://polisportiva.tpo.bo.it/

L’isola infesta – a conclusione del progetto I Fiori Blu: musicateatro – seconda edizione

L’isola Infesta
con Gruppo Elettrogeno
e con Macondo

Sabato 22 novembre ’14 | ore 20
Via del Pratello 22 – Bologna

A conclusione del progetto I Fiori Blu: musicateatro – seconda edizione … e noi tutti ritroviamo noi stessi quando nessuno era ormai più se stesso. Tutto in un unico viaggio…
Queste parole di Gonzalo ne La Tempesta di Shakespeare, esprimono meglio di qualsiasi altra dichiarazione il principio ispiratore di questa seconda edizione de I Fiori Blu: musicateatro.
Avviato nel mese di aprile 2014, il percorso di formazione musicale e teatrale svolto nei locali di Villa Pini messi a disposizione dal Comune di Bologna grazie al sostegno del Settore Sistema culturale e Università, si rivolge a cittadini che dallo stato di detenzione o dalla libertà accedono alle Misure Alternative alla Detenzione, nonché (novità importante di questa seconda edizione) agli operatori di vari enti/servizi e associazioni che per le loro competenze collaborano nelle varie fasi dell’Esecuzione Penale esterna ed interna. Oltre a due percorsi laboratoriali di musica e teatro, fanno parte del progetto anche tre stage intensivi con la cantautrice Etta Scollo, con il coro delle Mondine di Bentivoglio, ospiti speciali all’evento conclusivo del progetto, con il musicista Paolo Fresu e la presidente della Fondazione Fabrizio De Andrè, Dori Ghezzi. Esito del doppio percorso è lo spettacolo L’isola in-cantata – temporali coincidenze, liberamente ispirato a La Tempesta di William Shakespeare, andato in scena l’11 novembre al Teatro Arena del Sole di Bologna.
L’identità negata (tradita, rubata), i legami d’amore, il controllo sul tempo e sull’ambiente sono i temi intercettati dai flussi creativi che hanno attraversato i laboratori, e questi temi non potevano trovare contenitore migliore dell’opera di Shakespeare al cui interno, nell’ordito di personaggi e riferimenti, si collocano in forma di monologhi, canzoni, azioni sceniche collettive e  musiche. I partecipanti al percorso teatrale, hanno intrecciato le parole dei naufraghi dell’isola alle loro, l’hanno fatto senza pregiudizi, generando contraddizioni, con rispettosa irriverenza. Hanno preso posizione coincidendo inesorabilmente con queste nuove esistenze, hanno colto l’occasione di dire ciò che i personaggi non hanno espresso, hanno indagato ciò che poteva essere ricomposto, secondo la loro personale esperienza del presente.
Epifanie di generi riconoscibili e talvolta popolari, si compenetrano in una forma spettacolo che risulta inedita, perché distillata (più che costruita) da ogni sorta di materiale testuale, acustico, visivo, introdotto e quindi elaborato tra le mura dei laboratori.
L’organico musicale spazia dal violino barocco al sintetizzatore, a comuni oggetti di uso quotidiano, il repertorio da Monteverdi a Fabrizio De Andrè, a composizioni originali dei partecipanti, seguiti in questo loro percorso da un variegato gruppo di musicisti e musicologi della realtà bolognese.
Su tutto veglia benevola la tromba di Paolo Fresu, la cui presenza sul palco (e immanenza sul progetto) rivela il suo peso anche formativo.
Così come la presenza e collaborazione con Etta Scollo, per chi ne conosce la biografia o ne ha ascoltato i lavori, è emblematica di un’artista musicalmente vorace, che non ha mai amato sostare più di tanto su di un singolo genere musicale.

A cura dell’Associazione di promozione sociale Gruppo Elettrogeno, in collaborazione con U.E.P.E. Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Bologna – D.A.P. – Ministero della Giustizia, Casa Circondariale di Bologna, CEFAL Emilia-Romagna, Macondo, Associazione per la promozione sociale dell’arte 0GK, Istituto dei ciechi F. Cavazza di Bologna e Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti Sezione provinciale di Bologna
e con il contributo della Regione Emilia-Romagna, Provincia di Bologna, Istituzione G.F. Minguzzi, rete “Teatri Solidali”, con il patrocinio del Comune di Bologna e con la collaborazione di Teatro Arena del Sole di Bologna – ERT, Emilia Romagna Teatro Fondazione.

Dedicato a Vale Valentine

Coordinamento percorso musicale: Sebastiano Scollo e Daniela Capogreco
Direttore del coro Massimo Privitera
Guide musicali: Fabio Tricomi, Gianmario Merizzi, Irene Elena, Roberto Bolelli, Federico Privitera, Hassene Sabahi
Arrangiamenti vocali: Gianmario Merizzi

Coordinamento percorso teatrale e drammaturgia: Martina Palmieri – Gruppo Elettrogeno
Guide teatrali: Marilena Lodi – Gruppo Elettrogeno.  Mariolina Borioni, Lucio Coluccia, Pasquale Diflaviano,
Fabio Martini, Zed Miscea, Angela Zini – Orbitateatro
Parole di: Martina Palmieri e i partecipanti al laboratorio di teatro

Musicisti e attori in scena:
Angela Albanese, Alberto Banci, Roberto Bolelli, Mariolina Borioni, Daniela Capogreco, Gilda Ciaccio,Giulia Colombini, Margherita Colombini, Lucio Coluccia, Adriana Coppolino, Adriano De Blasi, Ardian Delia, Lorena Dessì, Massimo De Stephanis, Paquale Diflaviano, Andrea Disebastiano, Gianfranco Dominici, Irene Elena, Paolo Fresu, Silvia Giannini, Luca Giorgi, Mariam Kammoun, Walid Kammoun, Francesco Landro, Gionata Lazzari, Marilena Lodi,  Fabio Martini, Gianmario Merizzi, Zed Miscea, Stefano Montevecchi, Marco Nobili, Maria Antonietta Palladino, Rita Paradisi, Sonia Peana, Costantino Piantoni, Federico Privitera, Massimo Privitera, Liliana Rispoli, Hassene Sabahi, Candace Smith,Etta Scollo, Gabriele Scollo, Sebastiano Scollo, Carlo Sorgi, Milvia Stefani, Fabio Tricomi, Beppe Tringale, Alessandro Urso, Gaetano Vuozzo, Romano Zerbini, Massimo Ziccone, Angela Zini, Coro Mondine di Bentivoglio

Immagini di scena Gianfranco Palmieri e Giuseppe Palumbo
Montaggio video: Marilena Lodi – Gruppo Elettrogeno
Foto: Roberto Ruager
Direzione tecnica: Tullo Lolli e Loris Lideo
Disegno luci: Giuseppe Tomasi
Suono: Tullo Lolli e Andrea Melega
Ufficio Stampa: Flavia Tommasini
Collaborazione organizzativa: Valeria Pari

Un sentito ringraziamento a tutte le persone che hanno reso possibile la realizzazione di questa seconda edizione de I Fiori Blu: musicateatro, a chi ha messo a disposizione tempo e professionalità, in particolare a tutti i partecipanti ai percorsi di musica e teatro, guide e non, alle loro famiglie e amici, a Paolo Fresu, alla Fondazione Fabrizio De André, che nella persone di Dori Ghezzi ed Elena Valdini seguono il nostro lavoro con affetto e attenzione, a Etta Scollo, al coro delle Mondine di Bentivoglio, a Gianfranco Palmieri, a Franco Cova, a Loris Lideo, a Helena Lozano-Miralles, a Mariolina Virdis, a Stefano Cuppini, a Stefano Cimato detto Steno, a Cinzia Solfanelli, Rita Fazzello, Claudio Baccarini, Angela Grifalconi e Walter Lodi, a Cisco Sardano, Anna Parisi, Belén Sotelo, Matteo Turricchia, alessandra Lui e ai ragazzi di Casa Larga.

L’Isola in-cantata – temporali coincidenze. Concerto spettacolo di Gruppo Elettrogeno

In collaborazione con Paolo Fresu e con Etta Scollo.

Nell’ambito del progetto I Fiori Blu: musicateatro – seconda edizione

Martedì 11 Novembre 2014 | ore 21.00
Teatro Arena del Sole – Bologna

foto di Roberto Ruager

… e noi tutti ritroviamo noi stessi quando nessuno era ormai più se stesso. Tutto in un unico viaggio…
Queste parole di Gonzalo ne La Tempesta di Shakespeare,
esprimono meglio di qualsiasi altra dichiarazione il principio ispiratore di questa seconda edizione de I Fiori Blu: musicateatro.
Avviato nel mese di aprile 2014, il percorso di formazione musicale e teatrale, tuttora in corso nei locali di Villa Pini messi a disposizione dal Comune di Bologna grazie al sostegno del Settore Sistema culturale e Università, si rivolge a cittadini che dallo stato di detenzione o dalla libertà accedono alle Misure Alternative alla Detenzione, nonché (novità importante di questa seconda edizione) agli operatori di vari enti/servizi e associazioni che per le loro competenze collaborano nelle varie fasi dell’Esecuzione Penale esterna ed interna. Oltre a due percorsi laboratoriali di musica e teatro, fanno parte del progetto anche tre stage intensivi con la cantautrice Etta Scollo, con il coro delle Mondine di Bentivoglio, ospiti speciali all’evento conclusivo del progetto, con il musicista Paolo Fresu e la presidente della Fondazione Fabrizio De Andrè, Dori Ghezzi.

Esito del doppio percorso è lo spettacolo L’isola in-cantata – temporali coincidenze, liberamente ispirato a La Tempesta di William Shakespeare, che verrà rappresentato il prossimo 11 novembre presso il Teatro Arena del Sole di Bologna.
L’identità negata (tradita, rubata), i legami d’amore, il controllo sul tempo e sull’ambiente sono i temi intercettati dai flussi creativi che hanno attraversato i laboratori, e questi temi non potevano trovare contenitore migliore dell’opera di Shakespeare al cui interno, nell’ordito di personaggi e riferimenti, si collocano in forma di monologhi, canzoni, azioni sceniche collettive e  musiche.
I partecipanti al percorso teatrale, hanno intrecciato le parole dei naufraghi dell’isola alle loro, l’hanno fatto senza pregiudizi, generando contraddizioni, con rispettosa irriverenza. Hanno preso posizione coincidendo inesorabilmente con queste nuove esistenze, hanno colto l’occasione di dire ciò che i personaggi non hanno espresso, hanno indagato ciò che poteva essere ricomposto, secondo la loro personale esperienza del presente.
Epifanie di generi riconoscibili e talvolta popolari, si compenetrano in una forma spettacolo che risulta inedita, perché distillata (più che costruita) da ogni sorta di materiale testuale, acustico, visivo, introdotto e quindi elaborato tra le mura dei laboratori.
La tessitura assomiglia un po’ a quelle partiture secentesche che recano sul frontespizio la dicitura “da eseguirsi con ogni sorta di strumenti”, dove per strumento non si intende semplicemente il manufatto, ma anche ciò che, entro limiti determinati dalla prassi corrente e dalle indicazioni suggerite in partitura, il musicista si senta libero di suonare. Tutto ciò è semplicemente un dichiarare, “fate un po’ voi, io ho messo giù l’idea, voi metteteci gli ingredienti”. Come in quelle feste a cui ognuno porta qualcosa che ha preparato.

L’organico musicale spazia dal violino barocco al sintetizzatore, a comuni oggetti di uso quotidiano, il repertorio da Monteverdi a Fabrizio De Andrè, a composizioni originali dei partecipanti, seguiti in questo loro percorso da un variegato gruppo di musicisti e musicologi della realtà bolognese (Roberto Bolelli, Daniela Capogreco, Irene Elena, Gianmario Merizzi, Massimo Privitera, Fabio Tricomi e altri).

Su tutto veglia benevola la tromba di Paolo Fresu, la cui presenza sul palco (e immanenza sul progetto) rivela il suo peso anche formativo.
Così come la presenza e collaborazione con Etta Scollo, per chi ne conosce la biografia o ne ha ascoltato i lavori, è emblematica di un’artista musicalmente vorace, che non ha mai amato sostare più di tanto su di un singolo genere musicale.

A cura dell’Associazione di promozione sociale Gruppo Elettrogeno, in collaborazione con U.E.P.E. Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Bologna – D.A.P. – Ministero della Giustizia, Casa Circondariale di Bologna, CEFAL Emilia-Romagna, Macondo, Associazione per la promozione sociale dell’arte 0GK, Istituto dei ciechi F. Cavazza di Bologna e Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti Sezione provinciale di Bologna
e con il contributo della Regione Emilia-Romagna, Provincia di Bologna, Istituzione G.F. Minguzzi, rete “Teatri Solidali”, con il patrocinio del Comune di Bologna e con la collaborazione di Teatro Arena del Sole di Bologna – ERT, Emilia Romagna Teatro Fondazione.

Dedicato a Vale Valentine

Per info
info@gruppoelettrogeno.orgwww.gruppoelettrogeno.org
Tel.: +39 345.0698252 – dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.00

Prenotazioni e vendita
Biglietteria Arena del Sole dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00
Via Indipendenza 44 –  051.2910910
Biglietto unico 5,00+DP
www.arenadelsole.itwww.vivaticket.it

Il coro delle Mondine di Bentivoglio incontra “I Fiori Blu”

Il Coro delle Mondine di Bentivoglio incontra a Villa Pini i partecipanti ai laboratori I Fiori Blu: musicateatro – seconda edizione.

Noi siamo le Mondine – Mondine di Bentivoglio

Biografia
LE ORIGINI
Il coro nacque all’inizio degli anni ’70, per merito di una maestra delle scuole statali di Bentivoglio, Liliana Zagni, che decise di fare una ricerca sul lavoro femminile e sulla risaia, per gli studenti della scuola. A quell’incontro parteciparono 4 veterane della monda, la Renata, la Dorina, Iside e la Gemma. Fu una giornata molto positiva e quest’ultime, grazie anche al clima festoso in cui si tenne quella lezione-incontro, decisero di formare un coro per tenere vivo il ricordo della risaia. La Gemma divenne da subito la memoria di tutte noi, era l’unica che ricordava tutte le arie e i canti della monda: sicuramente la mamma del coro. Poco, si sarebbero unite al gruppo: Vanda, Elsa, Silvana, Mariagrazia, Corinna, Cristina, Norma, Anna, la Bionda e Maria, tutte ragazze che avevano fatto la vita da mondina. Con questa formazione abbiamo cantato in tutte le situazioni che lo meritavano,abbiamo inciso 4 audiocassette,ed infine nel 1987 decidemmo di fermarci per qualche tempo.
IL CORO SI RICOSTITUISCE
Nel 2000, quando decidemmo di ricominciare, del vecchio coro erano rimaste Renata, Dorina, Vanda, Norma, Bionda , Maria e Anna, figlia della Gemma. La mamma del coro, purtroppo, ci aveva lasciato per sempre. A dare man forte al gruppo arrivarono poi Pierina, Ivonne e Pia.
Ancora una volta sentivamo il bisogno di ricordare, di tenere viva questa nostra esperienza e le lotte di tutte quelle donne che tanto si sono sacrificate per migliorare la loro condizione ma anche quella delle loro figlie e delle loro famiglie. Certo, il tempo vola e la situazione nel nostro paese cambia di giorno in giorno e abbiamo sentito il bisogno di scrivere un testo attuale: allora scriviamo “Siamo un gruppo di mondine”, in cui raccontiamo la storia del coro ed anche la nostra, storie di donne pensionate ma con dentro tanta grinta ed entusiasmo.
Nel 2005/2006 abbiamo gestito un corso che si chiamava “Il canto della risaia”, in collaborazione con il centro musicale Vecchio Son.
PRESENTE E FUTURO
Negli ultimi anni abbiamo poi inciso 2 cd .
Nel 2006 esce il primo intitolato “Pugni di riso” e racchiude tutti i brani maggiormente significativi e che ci hanno caratterizzato
Questo stesso cd è stato allegato al libro “Loro venivano armati ma noi non stavamo zitte” di Paola Zappaterra, testo che parla non solo del coro,ma soprattutto della storia delle risaie e delle lotte sociali a Bentivoglio dal primo 900 in poi.
Esiste anche un testo che si occupa degli aspetti tecnici del canto del coro
“Lasciateci passare siamo le donne” di Placida Staro.
Nel 2010 esce poi il nuovo cd “Con l’ acqua alle ginocchia”
Ad oggi purtroppo Pia e Pierina hanno lasciato il coro,ma si sono aggiunte Gabriella, Iolanda, Lidia, Mirna e Mariagrazia e tutte insieme portiamo avanti questa meravigliosa esperienza che è il cantare di vite vissute, gioie dolori e storia.

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Coro delle Mondine
www.myspace.com/mondinedibentivoglio
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Gruppo Elettrogeno
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